La risposta di Marco Borradori ad Andrea Strozzi . L’arte del depistaggio.


Marco Borradori  ha risposto ad  Andrea Strozzi, il figlio di Laura Columberg che in una lettera aperta diffusa dai media in rete ( vedi lettera aperta a Borradori  )gli chiedeva di presentarsi davanti alla Procura come testimone ed a

“indicare chi tra i suoi collaboratori ha seguito ed impostato gli interventi/non-interventi e sulla base di quali disposizioni interne questi sono stati decisi e da chi : nessuno finora ha risposto a tali domande e nessuno meglio del capo del Dipartimento del territorio potrà rispondervi”

La richiesta era chiara ed era rivolta alla persona dell’avvocato Borradori ,  il  quale ( dopo  quasi 18  anni  quale responsabile del Dipartimento del Territorio  ) non si è mai pronunciato nel merito di quanto è stato deciso, grazie anche alla sua firma,  con lettera 18 dicembre 1996 , quando  il Dipartimento del Territorio  rifiutò di costruire la vasca di contenimento dei materiali sul riale Vallone con l’argomento che ” la sottostante strada cantonale non rappresenta un bene tale da giustificare progetti di più ampia portata ” . Quest’opera, se realizzata allora, avrebbe evitato la morte di Laura Columberg il 3 ottobre 2006  al Ponte Rosso di Biasca. Questa stessa opera è stata finalmente costruita nel 2008 ,  12 anni dopo essere stata rifiutata dal  Dipartimento del Territorio, riconoscendo che deve servire a : 1) impedire la formazione di una serra sul Brenno  e 2) garantire la sicurezza per gli utenti della strada che quotidianamente passano in quell’unico punto di accesso alla valle di Blenio.

Laura Columberg, vittima dell’alluvione 2006 

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Ariano Corti vittima dell’alluvione 1993Ariano Corti

Nel dare notizia ai media del contenuto della risposta Borradori 21.03.2013 ,

l’Associazione Ponterosso si riserva di prendere posizione  nel merito e nel dettaglio di questo testo.

Perché  non solo NON  risponde  a quanto chiesto dal figlio di Laura Columberg,

ma si prefigge per l’ennesima volta di confondere le carte di fronte all’opinione pubblica.

Infatti la lettera di Borradori e Pettinari (???) invoca – per giustificare il rifiuto di Marco Borradori a testimoniare – il principio della separazione dei poteri, come se Andrea Strozzi  avesse chiesto al Consigliere di Stato di intervenire SULLA Procura. Un falso clamoroso e intenzionale, messo in campo per depistare, spostando l’attenzione su un problema che non esiste, rispetto a quanto chiesto dal figlio di Laura Columberg.

Nel preannunciare una presa di posizione che sarà inviata anche alla Magistratura, ricordiamo che  l’Associazione Ponterosso  si batte dal 2007 per rendere noti e documentare i fatti 1993 – 2006 , che erano stati anche riassunti in una lettera sottoposta al PG John Noseda, del 28.06.2011 per segnalare il comportamento anomalo del procuratore Nicola Respini.

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